Fuga a Roma

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Fuga a Roma

Ormai è risaputo che mi porto Olivia ovunque. Non c’è paese, città e comunque vacanza – breve o lunga – in cui la mia piccola dorata manchi.

E così questa è la volta di una breve fuga a Roma. Obiettivo principale era tornare a fare una scorpacciata di Tonnarelli Cacio e Pepe, Bucatini all’Amatriciana e altre delizie tipiche romane. Così è stato.

Ma a parte il lato culinario della gita, ha predominato ovviamente il lato esplorativo e culturale. I giorni a disposizione erano pochi, e sempre mai abbastanza. In primis abbiamo voluto esplorare ed addentrarci nell’epoca del razionalismo italiano, che a mio parere ha segnato – architettonicamente parlando, un importante e propositivo capitolo della storia dell’architettura italiana. Quindi da Roma siamo partite alla volta di Pomezia e Aprilia, città che onestamente non ho trovato assolutamente interessanti piuttosto industriali e di passaggio, di Sabaudia ed infine Latina.

La pausa pranzo l’abbiamo trascorsa a Borgo Sabotino, uno dei tanti borghi che animano le periferie di Latina. A parte il nome, che a me ispira tanta simpatia, ritengo che questo borgo sprigioni intrinsecamente un fascino innato. La costa popolata da palafitte, villette che si ergono su pilastri infissi nella duna. Una spiaggia di sabbia dorata e un maro ancor più splendido. Nota dolente ahimè… che molti locali, sebbene con distesa estiva, non accettino assolutamente i cani, piuttosto preferiscono cacciare il cliente e perderlo. L’animale a tavola non viene visto molto di buon occhio, e quando lo accettano ti rilegano in posizioni marginali.
Bisognerebbe ricordare loro non sono i cani il problema, bensì il padrone che non è in grado di gestire il cane. Ma a parte questa piccola parentesi, vi consiglio di sostare in una delle tante friggitorie e assaporare il fritto misto.

Devo dirvi la verità ciò che ho visto e scoperto a Sabaudia mi ha completamente rapito, tant’è che poi poco altro – della stessa epoca – mi ha sorpreso poi. Sabaudia l’ho trovata una piccola cittadina, pulita e aperta. Aperta a tutti. Tant’è che successivamente ci siamo dirette alla spiaggia. Vi consiglio caldamente una sosta alla Sabau beach, tratto di arenile di circa 80metri, accessibile da strada Lungomare Pontino di Sabaudia, utilizzando per scendere in spiaggia il camminamento posto sul lato sinistro del canale del Lago di Caprolace.  Il mare è dir poco splendido, altro che la riviera adriatica!!

Dal punto di vista delle architettura consiglio assolutamente di immergervi nel centro cittadino, e assaporare la linearità ed essenzialità delle architetture quali Palazzo Postale dell’Arch. Angiolo Mazzoni, l’ex Casa del Fascio, il Dopolavoro, il Cinema e l’Albergo, o ancora la chiesa della  SS. Annunziata.

La visita serale in quel di Latina (ex Littoria) rende la conclusione della giornata ancora più interessante, lasciando una sana voglia di rimettere la testa sui libri di storia e scoprire il fascino delle architettura razionalista. Passeggiare accompagnati da abitante del luogo, amanti della storia del loro paese, rende veramente avvincente la gita programmata.

Il giorno successivo nel tentativo di dare un po’ di respiro a Olivia da continue trasferte in macchina, abbiamo optato per altre mete, un tuffo nel passato più remoto che racconta uno scorcio della storia dei primi secoli dopo cristo.
Sono rimasta piacevolmente sorprese nel constatare libero accesso ai cani (ovviamente tenuti al guinzaglio) alla splendida Villa Adriana a Tivoli. Residenza imperiale voluto dall’imperatore Adriano, risalente al II secolo. Avendo una estensione di circa 1kmq, tanti sono i percorsi e gli edifici da vedere. La giornata ampiamente soleggiata ha favorito certamente la ottima visitabilità e accessibilità, ma le alte temperature hanno fatto boccheggiare i più. Anche Olivia non è stata da meno, e così – nonostante i suoi 29kg di morbidezza e amore – la qui presente padrona la prendeva in braccio, affinché non si scottasse i polpastrelli delle zampine su asfalto rovente. Però cari lettori interessati a Villa Adriana sappiate che ci sono ampie aree ombreggiate e fontanelle per dissetarsi.

La gita non poteva concludersi senza un giro per il ‘centro’ di Roma. Al Colosseo per immortalare Olivia con alle spalle il più grande anfiteatro romano. Mettendo da parte per un attimo la storia antica di Roma, siamo andate alla ricerca di quartieri che rappresentano parte di storia della città, ma ovviamente più recente.
Consiglio una passeggiata tra le vie del quartiere Coppedè, che in realtà si configura più come un angolo di Roma dalle fattezze inaspettate e bizzarre, un ‘ensemble’ di arte Liberty, Art Decò e a sprazzi arte greca, gotica, barocca e medievale.

Ed infine non può mancare un giro al quartiere Garbatella, per intenderci dove c’è il bar immortalato nella serie tv i Cesaroni. Ma cinema a parte, si tratta di una vera e propria borgata popolare, a mio parere molto sottovalutata, intrisa di emozioni contrastanti, ma di indiscutibile fascino, che sempre più negli anni è divenuto un luogo di tendenza, più a misura d’uomo. Sorta di ‘quartiere paese’ staccato dai turistici rioni centrali di Roma e da altre zone della città molto più caotiche.

 

 

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