Una domenica a Firenze

Una domenica a Firenze

Zampamente Firenze 2018-03-11

Una gita domenicale … Firenze. Zampamente felici io Olivia e un’amica.
Olivia vive ogni istante come se non ci fosse un domani. E’ formidabile la forza che trasmette e ciò che ti porta a fare. Rincorre incessantemente ogni carezza o attimo di coccole comefosse un bisogno impellente. Non si può immaginare una vita con un cane, come anche non potrei immaginare ora una vita senza Olivia.
Partite ore 9.00 da casa, direzione Firenze. Olivia sale in macchina come una turista composta seduta sul sedile lato finestrino.
Tragitto in autostrada tutto regolare, ma ecco che come ci si addentra in città, la macchina rallenta la velocità di crociera e il motore meno rombante … spuntano all’orizzonte due occhioni e un nasino umido quasi a volersi sostituire al posto del passeggero. La curiosità regna sovrana su quel musino pelosetto e baffetto.
Se arrivate a Firenze in macchina, ed è sabato … scordatevi di riuscire a trovare un parcheggio libero lungo le vie, e soprattutto di quelli gratuiti. Vicino al centro, solitamente si trovano aree di sosta lungo la carreggiata ma dedicate esclusivamente a chi ha i tesserini opportuni rilasciati dal comune.
Vi suggerisco i parcheggi a pagamento del centro. Alla fine, pagherete un po’ di più ma se si analizza il tempo e il carburante necessario per girare incessantemente alla ricerca di un posteggio … beh il costo è sostanzialmente il medesimo. C’è il parcheggio Stazione e quello del Mercato, per esempio. Ecco che se è sabato in teoria riuscirete ad usufruire anche di uno sconto mercato, ma comunque vi consiglio questo parcheggio solo se avete intenzione di sostare a Firenze città non più di due ore. Il costo sale esponenzialmente man mano che si permane in città … anzichè il contrario.
Firenze è sempre Firenze, ha il suo fascino, Santa Maria del Fiore piuttosto che Santa Maria Novella, o San Lorenzo. Per non dimenticare poi Palazzo Vecchio e gli Uffizi e il corridoio Vasariano sino a Ponte Vecchio.

Rimaniamo incredibilmente sorprese nel notare ‘poca’ fila all’ingresso degli Uffizi. Effettivamente il servizio di prenotazione online agevole sicuramente la gestione degli ingressi e ci fa dimenticare la calca che gli anni passati si formava sotto il porticato sino ad occupare tutta la piazza antistante di passaggio.
Ponte Vecchio ha sempre il suo perchè con i negozietti che vengono gioielli … anche se poi non ho mai capito chi realmente entra per fare acquisti.
Dal punto di vista dei visitatori in generale, questa volta abbiamo riscontrato numerosi americani e spagnoli, senza dimenticare i giapponesi che invadono sorridenti ogni città che visitano.
Per mangiare, ovviamente Firenze, essendo città toscana, è patria della fiorentina, ma potrete ben immaginare che abbuffarsi a pranzo, con viaggio di ritorno da compiere non è la soluzione ideale, rischio sonnolenza.
Così dopo tanto vagare ci siamo fermati in una sorta di chiosco, situato lungo via Vacchereccia 13. Diciamo che ci siam fidati della lunga coda di persone in attesa, per immaginare se fosse buono o meno. Così è stato. Mangiato una bella e succulenta focaccia farcita, accompagnata da un calice di chianti, così tanto per non dimenticarci che siamo pur sempre a Firenze.
Olivia in tutto questo è stata attratta dai piccioni, da altri amici a quattro zampe, da chi chiedeva di coccolarla, ed anche da cavalli bianchi, che secondo me lei crede essere suoi famigliari o almeno antenati.


Visitare una città in compagnia continua di un quatto zampe rende ovviamente la visione molto differente. Talvolta alcuni vedute si fanno più frettolose, oppure bisogna darsi il cambio per non rinunciare alle meraviglie interne alle chiede piuttosto che palazzi … E’ vero anche però che passeggiare a sei zampe e quattro occhi ti permette di donarti una felicità spensierata che ti fa pensare ci sia sempre il sole anche se fuori spiovicchia, e soprattutto spinge il dialogo e la conoscenza oltre il binomio consolidato Cate-Olivia. E ti accorgi così che ci sono tanti pelosi, e anche tanti Golden. Si passa da stranieri a bambini che con egual sorriso ti chiedono di potersi avvinare per una carezza. Ma forse non sanno che … loro pensano di donare un gesto di affetto al cane ma in verità sono loro stessi ad averne imminente bisogno; e allora ecco innalzarsi e agitarsi una coda pelosona, spalancarsi gli occhioni e e via che si da inizio ad un momento di tenerezza e gentilezza assoluta, difficilmente riscontrabile nel mondo umano.

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